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01/06/2009
Il papero in cucina
Nell'avicoltura rurale molte considerazioni portano a
rivolgere un certo interesse oltre che ai polli ad altri numerosi animali da
cortile, come: tacchini, galline, faraone, colombi, oche e paperi. I paperi
insieme a polli, faraone ecc venivano allevati, fino a qualche decennio fa,
da tutti i contadini delle nostre zone (o almeno dalla stragrande
maggioranza); che erano soliti con le carni di tale animale preparare la
cena di battitura. In quell'occasione si faceva proprio "la festa al
papero", un po' come nel periodo invernale a cavallo fra dicembre e gennaio
la si faceva del maiale.
Per la verità sarebbe meglio dire "festa per i palati", poiché per il papero
era tutt'altro che una festa!!! Oggi è assai più difficile trovare contadini
che allevano questo animale dalle tante risorse, non solo alimentari.
Appartenente alla famiglia dei palmipedi, viene e veniva allevato per le sue
carni, il collo, le uova, le piume e (almeno da noi) per il sangue; con il
quale si ottengono degli ottimi migliacci assai più leggeri e delicati di
quelli di maiale.
La spennatura si pratica/va in genere una volta l'anno in giugno e talvolta,
a seconda delle zone e dei climi, due volte l'anno (marzo e settembre). Il
piumino da animale vivo e' assai più pregiato che quello di animale morto.
Il peso complessivo del piumino prodotto in un anno da un animale può
arrivare a 4-5 etti. Per ottenere un buon piumino ben essiccato bisogna
prima tenerlo per qualche giorno in ambiente asciutto e poi metterlo in
forno a calore leggerissimo.
Le penne delle ali erano usate per scrivere. Le piume dei paperi di tutto
l'anno venivano conservate, nelle nostre famiglie contadine, per preparare i
cuscini del letto nuziale delle figlie da marito; a rotazione nel caso che
in famiglia fossero più di una le figlie da "accasare". Le piume in eccesso
rappresentavano, insieme alle pelli di coniglio e di talpa, una risorsa
economica, perché venivano vendute ai cenciaioli; ai quali si vendevano
anche i capelli tagliati e quelli attorcigliati ai pettini. A conferma di un
tempo in cui niente veniva gettato.
Il papero era importante anche perché, si diceva che con tre paperi si
sostituiva il cane (bocca in meno da sfamare) . Il papero in umido per la
festa di battitura era quasi di obbligo, così come il suo collo ripieno in
brodo. Poi la chicca , che non tutti facevano, erano i migliacci …delicati
(così si diceva) che quasi sostituivano il dolce. Spesso veniva ingrossato
il fegato ai poveri paperi... altra ghiottoneria.
Migliacci di sangue di papero
Brodo vegetale
Sangue di papero
Farina bianca
Trito di aglio, rosmarino e scorza di limone
Sale e pepe ed a piacimento uvette e/o pinoli
Olio o strutto per cuocerli in padella arroventata
Esecuzione
Unire sbattendo i tre ingredienti principali: brodo, farina e sangue con
sale e pepe. Aggiungere il trito di rosmarino, aglio e scorza di limone. Se
a cuocere il primo, dopo aver messo un po' di olio o strutto in un padellino
di ferro possibilmente) e ben caldo, si ottenesse un migliaccio troppo
spesso; aggiungere altro brodo vegetale. Mangiare con una spolverata di
parmigiano o zucchero a piacimento, come si usa per i migliacci di maiale.
Per le notizie su saperi e tradizioni legati al papero si ringrazia
l'appassionato collaboratore del sito
www.saperedaisapori.com sig. Ernesto
Franchi.
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