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14/04/2010
Alla scoperta della
campagna: l'orto
L'agricoltura è il primo lavoro stabile che l'uomo
abbia mai svolto. Quando l'agricoltore decide di coltivare delle piante nel
campo, deve innanzitutto preparare il terreno per la semina, in modo tale
che il seme trovi l'ambiente ideale per la germinazione. La prima
lavorazione che si compie è l'aratura, consiste nel dividere in piccole
fette la parte superficiale del terreno per poi rovesciarle; questa serve
per distruggere le erbacce (malerbe) che ci sono sopra, per interrare gli
elementi nutritivi, per migliorare la sofficità del terreno e per
immagazzinare l'acqua piovana che poi servirà alle piante.
Dopo l'aratura vengono eseguite altre lavorazioni, tra cui la concimazione
che consiste nel distribuire sostanze (concimi o fertilizzanti) sul terreno
per arricchirlo di tutti gli elementi nutritivi, necessari allo sviluppo e
alla migliore produttività delle piante. Gli elementi nutritivi più
importanti per le piante sono l'azoto, il fosforo, ed il potassio;
l'agricoltore deve sempre accertarsi che la quantità di questi elementi
presente ne! terreno sia sufficiente per le piante che coltiva.
Successivamente, attaccando ai trattori degli attrezzi che si chiamano
erpici o frese, si rende il terreno molto fine, diventerà così molto soffice
e pronto per la semina che verrà eseguita subito dopo.
Ma non è finita ... Dobbiamo seguire con cura le piantine che coltiviamo, da
quando nascono fino all'ottenimento del prodotto, in modo da fare tutte
quelle cose che possono essere loro utili e necessarie. Bisogna assicurarsi
che non manchi l'acqua, e all'occorrenza si può intervenire con opportune
innaffiature (irrigazioni). Come noi ci ammaliamo, così anche le piante
possono ammalarsi, e come noi prendiamo le medicine per guarire così anche
alle piante diamo medicine dette fitofarmaci. Le malattie vengono provocate
da alcuni animali o funghi detti patogeni. Gli animali (spesso insetti)
provocano dei danni perché mangiano le foglie o il frutto che si vuole
ottenere, per combatterli si distribuiscono sulla pianta opportune sostanze.
I funghi provocano macchie scure sulle piante (necrosi) rendendole più
deboli, oppure fanno seccare i rami, o fanno marcire i frutti.
Oltre a combattere le malattie che possono insorgere sulla pianta dobbiamo
togliere le erbacce (malerbe) perché queste sottraggono l'acqua e gli
elementi nutritivi alle piante che coltiviamo. Infine quando il frutto è
maturo, si può raccogliere. Il prodotto sarà ottimo se l'agricoltore sarà
intervenuto al momento giusto con le specifiche operazioni prima descritte.
Dalle piante agrarie non vogliamo ottenere solo il frutto, come il grano o
la pesca, ma anche le foglie, ad esempio l'insalata, o i bocci di fiori,
come i carciofi ed i capperi. Le piante da frutto, come i meli o le viti,
necessitano anche di potature. La potatura consiste nel tagliare i rami che
sono malati o che crescono in maniera eccessiva e non equilibrata, questo
garantisce la produzione di frutti di buona qualità. L'agricoltore inoltre
accudisce gli animali, come il maiale, la mucca o la pecora per far si che
producano carne, latte o lana.
La figura dell'agricoltore è molto importante perché egli utilizza ciò che
la natura, l'energia del sole e il suolo gli offrono. Se l'agricoltore non
fosse bravo e sfruttasse troppo o male il terreno, allora otterrebbe
prodotti scadenti. Esiste una pratica agricola detta rotazione che consiste
nel coltivare sempre cose diverse nello stesso campo; facendo così il
terreno rimane sempre fertile. L'Agricoltore deve aver cura del proprio
campo, della propria terra, deve proteggerla dalle conseguenze di eventuali
piogge eccessive. Se non ci stesse attento potrebbero verificarsi frane,
smottamenti, e questo sarebbe un danno per lui e per noi tutti. Una errata
gestione del territorio può provocare danni all'ambiente con grave pericolo
per la gente. Ma per fortuna gli agricoltori sanno fare bene il proprio
lavoro e garantiscono una buona tenuta del territorio !
I cambiamenti in agricoltura.
Erano buoni agricoltori i fenici, gli egizi ed i greci. In Italia gli
etruschi conoscevano bene l'aratro, allevavano il bestiame ed erano bravi ad
evitare i danni al terreno causato dalle piogge molto forti; anche gli
antichi romani erano bravi agricoltori. Il modo di fare agricoltura è
cambiato nei tempo. Una volta non esistevano tutte le macchine che ci sono
ora. L'agricoltore quando doveva seminare andava in campo e interrava i semi
con l'aiuto di utensili rudimentali. Per arare i terreni utilizzava l'aratro
trainato da animali da lavoro come il cavallo od i buoi che doveva seguire e
condurre; la fatica era davvero tanta !
Oggi ci sono delle macchine che sostituiscono il lavoro degli animali: i
trattori. Queste macchine dietro di sé portano degli attrezzi sofisticati
che aiutano l'agricoltore nel suo lavoro. Per seminare esistono macchine
apposite, dette appunto seminatrici, che facilitano il lavoro.
L'introduzione delle macchine è molto importante perché esse fanno
risparmiare tempo, fatica e soprattutto permettono una maggiore sicurezza
per l'agricoltore. Con il progresso si è passati quindi da una agricoltura
estensiva , ossia grandi superfici scarsamente produttive, ad una
agricoltura intensiva che concentra l'attività agricola su superfici ridotte
con largo impiego di macchine, attrezzature e concimi vari.
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