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Olio d'oliva
Prodotto
eccezionale della natura, l'olio extravergine di oliva, può essere
paragonato per le sue incredibili proprietà, ad un farmaco naturale. Fonte
principale di grassi alimentari, che sono di tre tipi: saturi (si trovano
nella carne e nei prodotti caseari); monoinsaturi (presenti nell'olio
extravergine di oliva, di vinacciolo e di noci); polinsaturi (nei frutti di
mare, semi di soia, olio di girasole). La frazione lipidica dell'olio
extravergine di oliva, pari al 98%, è rappresentata dai trigliceridi
presenti in esso con una composizione ottimale, dovuta soprattutto ad una
elevata concentrazione di acidi grassi monoinsaturi , ad una bassa presenza
di acidi grassi saturi e ad un apporto adeguato di acidi grassi polinsaturi
essenziali. Non vanno però trascurate le componenti minori che, oltre alla
frazione lipidica, sono di fondamentale importanza. L'olio extravergine di
oliva per i popoli del bacino mediterraneo è da secoli presente come uno dei
più importanti prodotti della tradizione agricola alimentare, nonché della
storia e della cultura di tali popolazioni, (TRIADE MEDITERRANEA = VINO,
OLIO, GRANO). Particolarmente valido oggi, nell'alimentazione moderna,
poiché gioca un ruolo fondamentale nella tutela della salute. Infatti riduce
il colesterolo, previene l'arteriosclerosi, regola l'attività
gastro-intestinale, protegge il cuore e l'arterie, rallenta l'invecchiamento
celebrale ma ha anche effetti benefici nella cura del corpo. Fortemente
compatibile con l'acidità della pelle, l'olio extravergine di oliva
spalmato, con impacchi o infusi risulta ottimo per: proteggere i capelli,
rafforzare le unghie, alleviare i dolori muscolari, ammorbidire e tonificare
la pelle, per liberare le orecchie dal cerume. Ricco di preziose sostanze:
squalene, fitosteroli - svolge una funzione emolliente e protettiva per
l'epidermide e grazie a particolari acidi grassi: linoleico e linolenico e
da importanti vitamine (K, A, E, D) oltre a composti fenolici risulta un
ottimo antiossidante e anti radicali liberi. Le virtù cosmetiche dell'olio
di oliva - erano conosciute dagli egiziani che usavano il "dono degli dei"
come antirughe incorporandolo a latte, grani d'incenso, e bacche di
cipresso. Dai fenici che lo battezzarono "oro liquido", dagli atleti greci
che lo utilizzavano nei massaggi per rilassare i muscoli dopo l'allenamento
e dai romani che usavano farsi massaggiare con esso dopo le sedute termali
per ritrovare vigore. Un cucchiaio di olio d'oliva unito ad un tuorlo d'uovo
sbattuto e un cucchiaino di miele è ottimo alleato della pelle secca.
Utilizzato da solo risulta efficace per le pelli grasse, grazie al suo alto
grado di acidità. Dopo un infuso di un mese con la camomilla è validissimo
per infiammazioni e per problemi di arrossamento. Leggermente riscaldato, è
utile per sciogliere, con massaggi mirati; accavallamenti muscolari o
insieme al succo di limone per rinforzare le unghie fragili. Ancora, usato
dopo il bagno è utilissimo a contrastare gli effetti disseccanti dell'acqua
calcarea e per levigare, ammorbidire, tonificare e rivitalizzare
l'epidermide. Anche per la bellezza dei capelli, i benefici che se possono
trarre sono notevoli.
Composizione |
Efficace |
Olio extravergine d'oliva, tuorlo d'uovo
e miele |
Contro
la pelle secca |
Olio extravergine d'oliva |
Contro
la pelle grassa |
Infuso di olio extravergine d'oliva e
camomilla |
Infiammazioni e arrossamento |
Olio extravergine d'oliva tiepido |
Per
sciogliere accavallamenti muscolari |
Olio extravergine d'oliva e succo di
limone |
Per
rinforzare le unghie fragili |
Sapone all'olio extravergine d'oliva |
Per
pelli delicate e screpolate |
Olio extravergine d'oliva freddo dopo il
bagno |
Per
ammorbidire e tonificare la pelle |
Olio extravergine d'oliva freddo |
Contro la
caduta dei capelli |
Olio extravergine d'oliva e tuorlo d'uovo |
Per
rinforzare i capelli fragili |
Gli oli d'oliva.
L'extravergine deve presentare gusto perfetto e un'acidità inferiore all'1%.
E' ottenuto con l'esclusivo utilizzo di mezzi fisici (spremitura). Il
vergine, sempre ottenuto con la sola spremitura può presentare un'acidità
fino al 2%. L'olio di oliva è ottenuto miscelando oli di oliva raffinati e
di oli vergini. L'olio di sansa è invece ottenuto miscelando olio di sansa
raffinato (ottenuto con l'impiego di solventi) con oli vergini. ll processo
produttivo che conduce l'oliva, come materia prima, fino alla nostra tavola
resta un processo fondamentale naturale che, come tale, conserva integri i
valori dell'alimento originale. Le tecniche di produzione dell'olio vergine
ed extravergine non vanno mai ad incidere sulle caratteristiche del
prodotto. La raccolta della drupe, manuale o meccanica, va realizzata nei
modi e nei tempi opportuni per rispettare gli andamenti stagionali, nonché
le caratteristiche specifiche che si desidera ottenere. Una volta giunte
all'oleificio, le olive sono sottoposte a cernita, lavatura e mondatura.
Frangitura e molitura, sono fasi essenziali dell'estrazione dell'olio,
processi compiuti con tecniche meccaniche che non prevedono l'utilizzo di
sostanze estranee o chimiche: con loro si ha la trasformazione dei frutti in
pasta, operazione delicata che può essere decisivo per la qualità dell'olio.
E' necessario, infatti, ottenere una buona rottura delle cellule, evitando
surriscaldamenti, ossidazione, eccessivo emulsionamento e lasciando ai
frammenti le dimensioni idonee al successivo drenaggio della frazione
liquida. E' un'operazione meccanica, compiuta dalle tradizionali macine a
pietra o a martelli rotanti o a rulli. La gramolatura è una delle fasi
successive della preparazione. E' un'operazione complessa e delicata, atta a
rompere le emulsioni e facilitare l'operazione successiva che prevede la
preparazione della parte solida da quella acquosa. Anche qui il procedimento
è di tipo fisico-meccanico e sempre accuratamente controllato. L'estrazione
può avvenire o per pressione o per centrifugazione (metodo moderno). Il
senso dell'espressione "prima spremitura", che oggi si usa come indice di
qualità, deriva dall'antica usanza di ripetere almeno due volte le
operazioni di gramolazione e spremitura a pressione moderata. La separazione
dell'olio dalle cosiddette "acque di vegetazione" è l'ultima operazione e
avviene o per affioramento spontaneo o attraverso l'uso di macchine
centrifughe. Dopo tali operazioni, l'olio extravergine di oliva di qualità
deve essere lasciato decantare, quindi travasato e filtrato. Le cultivar
(piante) di olivo più diffuse nella Provincia di Pistoia sono: Frantoio,
Larcianese, Leccino, Moraiolo, Morchiaio, Pendolino e Pignolo. I piatti
tipici derivati sono: La fettunta, la frantoiana, il pinzimonio, la minestra
di pane, la farinata col cavolo, ecc. Non poteva essere nient'altro che un
alimento estremamente prezioso per l'uomo se è vero come riporta un'antica
leggenda - un giorno spuntarono semi sul monte Tabor che dettero vita, sulla
tomba di Adamo, all'ulivo. Leggenda a parte di fatto è che nel 6.000 a.c.
l'ulivo era sicuramente presente nell'Asia minore - qualche secolo più tardi
si trovava in Egitto ove orna le tombe dei faraoni quale simbolo di
fecondità e vita. Con il codice di Hammurabi nel 1.800 a.c. (che regolava il
commercio dell'oro verde) raggiunse l'isola di Creta, Rodi e Cipro. I Greci
si sono tramandati un'altra leggenda in base alla quale l'ulivo arrivo in
Grecia con Cecrope (fondatore di Atene). Pare che Zeus per quietare la
bramosia fra gli dei dell'Olimpo per l'assegnazione della Polis (Atene)
inventò una gara: la Polis sarà assegnata a chi porterà il "dono" più utile
all'umanità. Fu scelto l'ulivo, preferito addirittura al pozzo di acqua
marina di Poseidone. Dalla Grecia a Roma e ai paesi mediterranei, l'ulivo
divenne simbolo, alimento, ricchezza. Alcuni storici sostengono comunque che
piante di olivo fossero già presenti nella nostra penisola dall'età del
bronzo. Era usanza dei nostri contadini e lavoro cui si dedicavano in
prevalenza le donne preparare le olive in guazzo o indolcite e le olive al
fiasco. Erano scelte le olive più belle e grosse (si sacrificava un po’
d'olio ma valeva la pena) e dopo un paziente e lungo lavoro conservate per
l'intero anno; diventavano stupendi stuzzichini e/o contorni a bolliti,
umidi e arrosti. Quelle al fiasco erano soprattutto usate per : le milanesi
rifatte in inzimino, nel coniglio alla cacciatora ecc.
Olive in guazzo o indolcite
Occorre scegliere olive sane ed integre, non molto mature e sommergere in un
contenitore d'acqua. Periodicamente deve essere cambiata l'acqua, nella
quale dovrà restare per 40 giorni. Successivamente, le olive dovranno essere
poste in una salamoia. Per 10 kg di olive occorre: 700 grammi di sale, 88
grammi di un composto misto (cannella secca, chiodi garofano e coriandoli),
acqua quanto basta per coprire le olive. Si fanno bollire le spezie per 5
minuti, si raffredda il liquido e si passa nel recipiente dove sono state
messe le olive. Si può aggiungere una buccia d'arancio o foglie di alloro.
Dopo 4-5 giorni le olive possono essere pronte.
Olive al fiasco
Occorre scegliere olive sane ed integre, mature si fanno appassire,
mettendole in un forno tiepido. Si mettono le olive così preparate, in un
fiasco, aggiungendo del sale da cucina, un pesto di aglio e un po’ d'olio
extravergine di oliva. Per 5 giorni si rimescola il tutto agitando il
fiasco, cercando di scolare l'eventuale acqua scura che si è formata. A
questo punto le olive sono pronte.
Questo ad oggi ma quale sarà il futuro prossimo del nostro olio ?
Chi ha la fortuna di saper gustare l'olio "buono" (extravergine di prima
spremitura), dovrebbe farlo con rispetto perciò che questo dono della terra
rappresenta: la fatica dell'uomo prima di tutto, la fortuna di un territorio
prodigo di tale risorsa, la nostra storia. Olio quindi come cultura e
componente principale di momenti di forte aggregazione. Dunque da questo
cespuglio (perché in realtà l'olivo non è un albero come molti credono)
olive ed olio. Le olive continuiamo pure a farle in guazzo e/o al fiasco ma
l'olio? Sicuramente in un imminente futuro ci sorprenderà perché: la ricerca
della qualità, della armonia dei profumi, dei sapori, l'esaltazione del
gusto che sempre più oggi cerchiamo dovrà inevitabilmente portare alla
possibilità di scelta di oli diversificati. Solo così potranno essere
ottimizzate le pietanze; quindi non solo il giusto abbinamento di vino, ma
anche il giusto olio e poi sicuramente anche la giusta acqua. Trovandosi la
Toscana nella collocazione migliore (Italia centrale) per gli oli a parte i
fruttati (il cui primato spetta a Sicilia occidentale e Sardegna
settentrionale); penso non mancherà né coraggio né volontà per la ricerca di
nuovi gusti partendo magari dalle tre migliori varietà presenti sul
territorio: leccino, frantoio, pendolino e/o da ibridazione. Per questo la
parola e il compito agli esperti. L'importante è ottenere gusti alternativi
per esaltare maggiormente le nostre stupende tipicità enogastronomiche.
Considerando l'olio proprio dal punto di vista strettamente organolettico
evitando l'errore degli "OLI LAMPANTINI" (chimicamente perfetti ma difettati
nel gusto). Alcuni esperti consigliano: 1) raccogliere le olive subito dopo
invaiatura; 2) raccogliere le olive cultivar per cultivar; 3) denocciolare
prima della frangitura; 4) frangere entro 5 ore dalla raccolta. Ad ogni
piatto, ad ogni prodotto, ad ogni gusto il proprio olio ? Sarà presto così …
spero !
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